e ripensare attimi..
esausto andirivieni
in riflessi abbaglianti
di piccoli ammaestramenti
di tempo di destino.
Fisso lo sguardo
si tramuta spesso nei silenzi
che intrigano
di quei sorrisi sereni.
E mi mancano
atmosfere di spontaneo
vivere tra scherzi
di giovani parolieri
ardimentosi
e di canti anche urlati
per abilitare contro voci
di note d’armonia….
Era tempo volante
senza mai troppo sostare
in quei contrasti 
di mere incomprensioni.
Ogni cosa tanto scivolava
poi negli abbracci,
nei baci, nei saluti
che l’amore
mai consumava,
ponendoli come punti
definiti della vita insieme.
Come pure mi manca
il sentirmi appagata poi
nella notte che accoglieva
la mia serena stanchezza…
Ora appare restare sospeso
in quelle lontananze
che raccontano in me
il malessere inesorabile
della mia malinconia.

La pioggia intona
la sua nenia su selciati
di strade ingombre
di apparenze.
E ascolti la voce d’autunno
che introduce via vai
quasi impersonali.
E la solitudine danza
lenta con la grigia luce
di un cielo invisibile
di riflessi azzurri…
Forse effetti limpidi
sottomessi anch’essi alla monotonia
dei pensieri distratti di alcuni,
o alle lacrime dolenti
di altri, o ancora
ai proclami imbonitori
forgiati dal destino.

Cerco sollievi
in pensieri dimenticati
da qualunque
ombra malevola.
Un volto con occhi brillanti,
un abbraccio donato,
uno sguardo espresso
da un sorriso
in labbra dischiuse..
E la voce come trillo
a bussare cuore.
E parole nascono
senza piangere
di paura..